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Prometeo
Tutto confuso alla memoria:
torna il mortaio delle campane
quasi requie mattutina ai vivi.
Ieri crocefissi alle porte
delle nostre case: attesa
d'infinite parole o di niente
e un coro di amen ai giri del vento.
E' scoperta la schiena della terra:
quasi bambino piango la voce che non parla
di mio padre, e la clessidra è volta
a contare i passi dell'alba.
Prima di sera il vento fermerà le cose
e il polline di rosa odorerà i pagliai
del palmento e le case.
Ma già mi viene sete di mare e di spazio,
prometeo legato, dorso a dorso di carne e di terra.
L'aquila destino torna al cuore che nasce,
il bambino è già stanco
e ha pietà del gioco e del padre.
Tutto viene in corsa alla storia
alla vita narrata degli avi:
e già mi bagno la faccia di sabbia
in questa clessidra che passa.