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Esistenza
Sutura di mani a conca
per bere il sapore della mia stessa carne.
Sazio di tutte le parole e di tutti i silenzi
mi sdraio al sole dei ricordi
quasi a profanare il mio passato.
E bevo il mio futuro
come un liquame che non conosco
come un'ape mordo il mio fiore
ed escremento cubi di cera.
Rido del mio nome
scritto in fretta sulle cose:
gli altri non diranno mai
che stentavo a cucire l'anima
e lo spirito alla mia carne.
E anche il mio corpo s'è raccolto
a forma di conca:
cerco dio nella sutura dell'esistenza.