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Mea culpa
Ero io a gridare forte
le sillabe di un salmo pagano
confuso e distratto.
Mea culpa ancora stasera mio Signore
quando cercheró nelle mie parole
un pretesto per dire non c'ero,
e chiuderó gli occhi
e apriró la bocca
per mormorare una preghiera
a cui non credo.
Nati dalle mie mani vuote
i profeti maledetti di domani
Ti scolpiranno nuove statue di cera
venderanno indulgenze nelle stanze del tempio
- Tu non sentirli mio Signore -.
Mea culpa per le lacrime
di chi piange dolore
sui corpi dei figli
sulle mani delle madri
piegati sui fucili di un soldato israeliano.
Mentre la sabbia le scopre i capelli
una donna in corsa grida 'Jahweh'
e cerca tastando la vita di un uomo.
Io mi alzeró di notte
a bere il Tuo vino
quando nessuno
saprá che sono sveglio
ma tutti diranno di donne
dal seno scoperto
- Mea culpa anche per loro Signore -.