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Arcobaleni monocromatici
Ruberó i battiti
di un vecchio pendolo di legno
e avró gli attimi rimasti fra le mani
li aspetteró riempirmi le vene
come se fossi fango
e di polvere uomo nudo
Nascosta dall'ombra
di una falsa morale
tu tesserai di notte
lunghe trecce ai capelli
nessuno sentirà le onde rompersi
e le pietre violente di sfida
nemmeno se gridi bestemmie
su uno specchio uguale
troppo uguale
Scioglieró le nere trecce
con la violenza dei sensi
e non avrai piú paura
se grideró forte il tuo nome di donna
ci prenderemo per mano
e chiameremo complice il Sole
e coi dolci profumi d'estate
coloreremo arcobaleni monocromatici.